Il 2020 è stato l’anno più stressante di sempre per i lavoratori di tutto il mondo.

La letteratura internazionale evidenzia come lo stress lavoro-correlato sia fra i principali rischi per la salute, la sicurezza e la performance dei lavoratori.

L’attuale emergenza Covid-19 ha portato alla necessità di valutare attentamente le categorie professionali che potrebbero essere particolarmente vulnerabili a questa situazione pandemica. Se da un lato infatti l’insicurezza lavorativa riguarderà tutti i lavoratori, dall’altro alcune categorie potrebbero essere particolarmente interessate da problematiche inerenti alla salute.

In contesto sanitario, ad esempio, alcuni fattori, come la gestione delle emergenze, l’orario di lavoro protratto (e il lavoro a turni), come pure il contatto con la sofferenza e la morte sono stressor particolarmente importanti per gli operatori. Un altro contesto particolarmente colpito è la scuola; infatti, gli insegnanti hanno dovuto riconvertire velocemente la didattica in forme innovative per continuare il percorso educativo di migliaia di studenti. Molti insegnanti però non erano preparati e sono stati costretti ad affrontare un sovraccarico di lavoro preparatorio per le lezioni a distanza, che ha comportato un dispendio di risorse maggiore rispetto a quello legato alla didattica tradizionale.

Molti di questi soggetti sono stati sottoposti in questi mesi ad un surplus di fattori stressanti; questo rende opportuno un intervento straordinario di prevenzione per fornire loro il supporto emotivo e lavorativo necessario.

I recenti ordinamenti e protocolli che si sono avvicendati e finalizzati al contrasto e al contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro hanno sempre fatto riferimento alla tutela di persone che potessero essere considerate più vulnerabili. Tale definizione è stata ricondotta spesso a caratteristiche quali l’età avanzata o patologie preesistenti che in caso di infezione potrebbero favorire nel paziente un’evoluzione più severa. Ma la vulnerabilità non è soltanto fisica, infatti, ci sono lavoratori che possono essere particolarmente vulnerabili sotto il profilo psicologico e che richiedono interventi di sostegno personalizzati.

Una ricerca condotta da una società di consulenza e ricerca per le risorse umane, che ha coinvolto oltre 12.000 persone da diversi paesi del mondo, ha rilevato che la pandemia Covid-19 ha aumentato lo stress, l’ansia e il rischio di burn-out sul posto di lavoro per le persone di tutto il mondo.

In particolare, il 70% delle persone ha sentito più stress e ansia sul lavoro nel 2020 rispetto a qualsiasi altro anno precedente. Ciò ha prodotto un impatto negativo sul benessere psicologico del 78% della forza lavoro globale, causando in particolare più stress (38%), mancanza di equilibrio tra lavoro e vita privata (35%), burn-out (25%), depressione da assenza di socializzazione (25%) e solitudine (14%). Le nuove pressioni subite a causa della situazione globale si sono sovrapposte ai fattori di stress abituali legati al lavoro (per esempio la pressione per raggiungere i risultati, la gestione di attività noiose e/o di routine e il fatto di dover affrontare carichi di lavoro sentiti come ingestibili).

Anche i lavoratori italiani hanno dichiarato livelli di stress e ansia molto superiori, anche se in misura minore rispetto al risultato globale della ricerca. Il 62% ha infatti dichiarato che questo è stato l’anno più stressante di sempre e il 65% dichiara di aver vissuto un impatto negativo sul proprio benessere psicologico. L’impatto non si limita alla vita professionale; le persone ne risentono gli effetti anche nel privato. L’85% delle persone a livello mondiale – e il 78% degli italiani – afferma che i problemi di salute mentale e benessere psicofisico legati al lavoro influenzano la vita privata. Le ripercussioni più comuni riportate a livello globale sono state: privazione del sonno (40%), cattiva salute fisica (35%), riduzione della serenità domestica (33%), sofferenza nei rapporti familiari (30%) e isolamento dagli amici (28%). Inoltre, dato che i confini tra il mondo personale e quello professionale, lavorando da remoto, si sono diluiti, il 35% delle persone nel mondo ha dichiarato di aver lavorato oltre 40 ore in più ogni mese e il 25% delle persone nel mondo dichiara di aver sperimentato un burn-out per il super lavoro. Nonostante alcuni svantaggi percepiti nel lavoro a distanza, però, il 62% delle persone trova il lavoro da remoto più interessante ora, rispetto a prima della pandemia, affermando di aver avuto più tempo da trascorrere con la famiglia (51%), per riposare (31%) e per portare a termine i propri compiti (30%). Anche i lavoratori italiani, nel 59% dei casi, hanno dichiarato di trovare ora più interessante l’opzione del lavoro da remoto. I lavoratori di tutto il mondo vorrebbero che le loro aziende offrissero più supporto per la salute mentale. Il 76% del campione globale, e il 66% degli italiani, ritiene che la propria azienda dovrebbe fare di più per proteggere il benessere mentale della propria forza lavoro. Il 51% a livello globale ha affermato che le proprie aziende hanno aggiunto servizi di salute mentale o di supporto a vario titolo, durante la pandemia Covid-19.

Da questo studio si evince prima di tutto che le aziende devono mettere il benessere mentale delle persone tra le proprie priorità. Le organizzazioni sono e saranno chiamate ad adattarsi a continue revisioni delle modalità di lavoro ed al contempo a mantenere alta l’attenzione rivolta alla tutela della salute dei collaboratori.

Grande attenzione andrà riservata anche ai lavoratori al rientro in azienda dopo aver avuto il Covid-19; potrebbe essere utile per tali soggetti prevedere una valutazione specifica, un supporto e monitoraggio nel tempo di sintomi riferibili alla Sindrome Post-traumatica da stress. Inoltre, visto che possono emergere problemi di memoria e di concentrazione anche a distanza dal rientro al lavoro, il lavoratore potrebbe avere necessità dell’ausilio di un percorso di rieducazione anche psicologica per tornare ai livelli precedenti di performance.

 

Bibliografia

Associazione Nazionale Medici Azienda (2020) COVID-19 Fase 2 Accompagnare il lavoratore al rientro al lavoro. Versione 04/05/2020

http://www.anma.it/wp-content/uploads/2020/04/ACCOMPAGNARE-IL-LAVORATORE-ALRIENTRO-VADEMECUM-DEL-MC.pdf

Autori Vari (2020) Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro.

https://www.lavoro.gov.it/notizie/Documents/Protocollo-24-aprile-2020-condiviso-misure-di-contrasto%20Covid-19.pdf

Ballottin, A., Crescentini, A. e Amore, F (2020) Una proposta operativa di intervento nel cambi amento dei processi produttivi e il ruolo dello psicologo del lavoro e delle organizzazioni. http://www.siplo.org/wpcontent/uploads/2020/04/Proposta-operativa-di-intervento-nel-cambiamento-dei-processi-produttivi.pdf

Clerici, P., Guercio, A. e Quaranta, A. (2016). La gestione dell’elemento umano nelle organizzazioni per la salute e sicurezza sul lavoro HMS-OHS (Human Management System for Occupational Health and Safety). Tipolitografia INAIL – Milano.

https://www.inail.it/cs/internet/docs/allegato_la_gestione_dell_elemento_umano.pdf

Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, (2015). La professione di psicologo: declaratoria, elementi caratterizzanti ed atti tipici. https://www.psy.it/allegati/2015-laprofessione-di-psicologo.pdf

Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, Aviation psychology. Normativa Programmi di Supporto e Assessment. Il Ruolo dello Psicologo.

https://d66rp9rxjwtwy.cloudfront.net/wp-content/uploads/2019/06/opuscolo-completo.pdf

Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, Documento Nazioni Unite 13 maggio 2020 https://www.psy.it/assicurare-lampiadisponibilita-di-servizi-di-salute-mentale-e-supporto-psicologico.html

Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, Esercizio abusivo di professione, sentenza della Corte di Cassazione. https://www.psy.it/allegati/sentenza_22274_2006.pdf 5

Decreto del Presidente de Consiglio dei Ministri 26 aprile 2020 Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale. (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale 27 aprile 2020, n. 108.)

http://www.lavoro.gov.it/documenti-e-norme/normative/Documents/2020/DPCM-26-aprile-2020.pdf

Decreto Legge 19 maggio 2020 n. 34 Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonche’ di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 (Pubblicato in G.U. Serie Generale n.128 del 19- 05-2020 – Supplemento Ordinario n. 21)

https://www.gazzettaufficiale.it/static/20200519_128_SO_021.pdf

Decreto Legge 9 aprile 2008 n. 81 Testo unico sulla sicurezza sul lavoro (Pubblicato in G.U. n.101 del 30-4-2008 – Suppl. Ordinario n. 108) https://www.ispettorato.gov.it/it-it/notizie/Documents/TU-81-08-Ed-Aprile-2019.pdf

ILO (2020) “Garantire la salute e la sicurezza sul lavoro durante una pandemia-rapporto“ ISBN: 978-92-2-032203-1 (web pdf).

https://www.ilo.org/rome/pubblicazioni/WCMS_742884/lang–it/index.htm

INAIL (2020) Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARSCoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione.

https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pubbl-rimodulazionecontenimento-covid19-sicurezza-lavoro.pd

11-7-2003 n. 170, 1 quinquies p. 5. https://www.psy.it/allegati/legge_170_2003_07_11.pdf

18 febbraio 1989, n. 56. Ordinamento della professione di psicologo.

https://d66rp9rxjwtwy.cloudfront.net/wpcontent/uploads/2018/06/L.56_1989_Ordinamento-della-professione-di-psicologo.pdf

Politecnico di Torino (2020) Rapporto Emergenza Covid 19: Imprese aperte, lavoratori protetti. https://www.diarioprevenzione.it/doc20bis/POLITECNICO%20TORINO%20PROGETTO%20FINALE%20PDF%20v2%2020042020.pdf

U.N. (2020) Policy Brief: COVID-19 and the Need for Action on Mental Health. 13 maggio 2020. https://www.un.org/sites/un2.un.org/files/un_policy_brief-covid_and_mental_health_final.pdf

U-OSHA (2020) “COVID-19: Back to the workplace: Adapting workplaces and protecting workers” https://osha.europa.eu/en/publications/covid-19-back-workplace-adapting-workplaces-and-protecting-workers/view

Occupational health outcomes among international migrant workers: a systematic review and meta-analysis. Sally Hargreaves et al. – Lancet global health – May 2019

Mental health service for older adults in China during the covid-19 outbreak – Yuan Yang et al. – Lancet psychiatry – February 2020

Coronavirus: The psychological effects of quarantining a city – James Rubin et al. – The BMJ Opinion – January 2020

Timely mental health care for the 2019 novel coronavirus outbreak is urgently needed – Yu-TaoXiang et al. – Lancet Psychiatry – March 2020

Recommended psychological crisis intervention response to the 2019 novel coronavirus pneumonia outbreak in China: a model of West China Hospital Jun Zhang et al. – Precision Clinical Medicine – March 2020

Mental health in emergency response: lesson from Ebola – Abdulaziz Mohammed et al. – Lancet Psychiatry – November 2015

Factors associated with PTSD and partial PTSD among first responders following the Paris terror attacks in November 2015 – Motreff Y et all. – J Psychiatr Res. – February 2020

http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=86375&utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook

https://www.adnkronos.com/lavoro-con-covid-piu-stress-per-70-maggioranza-confida-in-aiuto-robot-e-ia_2njioWSjdnLisZMtN8K0A7

https://www.internazionale.it/reportage/annalisa-camilli/2020/12/10/effetti-psicologici-pandemia